Il legno carbonizzato, lo Yakisugi, una tecnica, un viaggio affascinante.

Il legno carbonizzato, lo Yakisugi, una tecnica, un viaggio affascinante.
La nostra Installazione.

Adoro lo spirito di ricerca, lo scovare cose inedite, frugare, curiosare, è un’indole tutta mia che nei momenti di quiete lascio libera di correre ovunque voglia andare ispirata da esperienze, immagini, pensieri... Il lockdown, a seguito pandemia 2020, mi ha offerto un’occasione per lasciare questa mia indole spaziare questa volta con un’intenzione precisa: intercettare un nuovo prodotto da inserire a portafoglio da proporre ad un mercato completamente diverso da quello “core” aziendale.

Muovo i primi passi, cerco e prendo i primi contatti con diverse aziende, chiedo, elaboro, valuto e quasi come portato dal flusso intercetto delle immagini decisamente suggestive di templi giapponesi e facciate di fabbricati rivestite in legno carbonizzato.

La curiosità e l’interesse mi guida a leggere tutto sull’argomento, a documentarmi e a fare ricerca intorno allo Yakisugi, ossia il cedro giapponese carbonizzato. Mi sembra subito una cosa affascinante, un mondo da approfondire, ecologico, esteticamente “drammatico” e nello stesso tempo poetico… Le suggestioni dello “shou sugi ban” sono profondamente radicate nella cultura giapponese. La distruzione genera forza e resilienza. Una nozione che si collega alla filosofia di vita orientale del wabi-sabi: “La scoperta della bellezza nell’imperfetto, l’accettazione del ciclo della vita e della morte“.

Arrivano i primi campioni da ogni dove ed inizia il viaggio. La selva nel settore è notevolmente variegata costituita da organizzazioni di vario genere. Si delinea in me una idea e volontà precisa in conseguenza alla quale avvio con le aziende più credibili un rapporto di collaborazione e ricerca iniziale che sfocerà alla fine nella messa a punto del mio prodotto, rispettoso della tradizione ma declinato su standard europei e soprattutto utilizzando essenze egualmente idonee e più vicine ai nostri contesti.
Il mio Shou Sugi Ban, altro nome con il quale si usa definire lo Yakisugi, dovrà rivestire parte della sede di FB Tranciati allo scopo di rappresentare uno spazio espositivo a vista. Così arriva la prima produzione da utilizzare a tale scopo e cominciare l’esperienza di test, selezione e approfondimenti pratici. I primi campioni inviati agli studi di architettura, i primi feedback. Avevo ragione, un mondo assolutamente affascinante!

L’installazione in house ha previsto il rivestimento di una porzione di fabbricato, in particolare l’angolo Nord-Ovest della nostra sede.
L’idea è stata quella di dare a questa porzione di stabile un carattere nuovo e diverso, un’immagine forte che stacchi in maniera decisa da tutto il resto quasi fosse una realtà a se stante. Lo Yakisugi declinato e proposto come esempio dal vivo della sua immagine evocativa unitamente ad alcune modalità di installazione diverse tra loro a dimostrazione delle diverse tecniche a disposizione.

Allora nella parte superiore del fascione alto dello stabile la tecnica di fissaggio adottata è stata quella delle viti “a vista” a dimostrazione che nell’equilibrio estetico a questa altezza, pur avendo delle viti di fissaggio a vista, questo non disturba l’estetica e non evidenzia le trame ridondanti dal ripetersi dei punti di fissaggio. Il posizionamento è obliquo a 35° di una doga “Yakita Nero” per cui legno carbonizzato e spazzolato sui due lati ad angolo dello stabile.
Sul lato lungo (Nord) lo Yakita Nero è stato alternato ad uno Yakita Nebbia con lo scopo di evidenziare i diversi caratteri cromatici di una stessa tipologia di installazione: il nero più rigoroso e tradizionale ed il Nebbia, grigio più chiaro, sicuramente più vivace ed innovativo.

La parte frontale, piano strada, per cui la cancellata ed il cancello carraio sono stati rivestiti con un intenzionale affiancamento dello Yakita Nero posizionato in verticale con due sistemi di fissaggio diversi (clip standard e clip con vitine di asporto) allo Yakita Grigio antracite posizionato in orizzontale su cancello e cancelletto con clip standard e clip “boiserie” asportabili.
In questo caso è stato intenzionale il voler far percepire visivamente, nel rispetto dello stesso stile, la differenza di effetto tra il prodotto nero e quello grigio.
Ultimo lato rivestito è quello lato strada molto visibile per il traffico proveniente da Seregno zona Porada, che è stato inteso come pannello di supporto dell’ insegna di Yakisugi Italia.

In questo caso il desiderio era quello mostrare il più classico Yakita Brace, conosciuto anche come “pelle di coccodrillo”. Suggestivo, originale, antico e moderno nello stesso tempo, materiale con cui sono stati realizzati molti templi ed edifici storici in Giappone a partire dal XIV secolo; epoca in cui si aveva la necessità di ottenere dei rivestimenti esterni in legno che avessero una componente di migliore resistenza agli agenti atmosferici e biologici.
La nostra installazione è assolutamente visibile in Via Alla Porada 198 a Seregno, siete sempre i benvenuti ed un buon caffè è assicurato.